Ciao! Sono Barbara, insegno italiano come lingua straniera e in questo blog ti racconto l’Italia dal mio punto di vista. Oggi voglio farti una domanda che sembra banale, ma forse non la è. Ogni giorno, infatti, leggiamo il giornale, ascoltiamo la radio e guardiamo la tv. Ma come nascono tutte quelle notizie che leggiamo, ascoltiamo e guardiamo? Scopriamolo insieme, in italiano!
Le notizie non sono tutte uguali
Prima di tutto dobbiamo fare un po’ di ordine nel mare di notizie che ci inonda tutte le mattine.
Ci sono quelle di cronaca, che non sono mai molto felici: riguardano per lo più episodi di criminalità che vanno dalle rapine agli omicidi (queste ultime si chiamano in italiano notizie di “cronaca nera”) ma esiste anche la “cronaca sportiva” (che in Italia riguarda prettamente il calcio) o la cosiddetta “cronaca rosa” (ovvero il gossip).
Poi, ci sono le notizie di attualità , quelle che parlano di politica, per esempio. Queste di solito sono piuttosto noiose perché, prima che davvero succeda qualcosa di concreto, ne passa di acqua sotto i ponti!
Negli ultimi due anni, la pandemia ha reso molto popolari una serie di notizie riguardo alla sanità nazionale e internazionale che prima non aveva così tanto peso nei giornali italiani: proprio in questo periodo in Italia si sta discutendo se sia meglio per i cittadini ricevere un “bollettino giornaliero” con i dati dei contagi, delle ospedalizzazioni e delle morti da Coronavirus o se sia più attendibile un “bollettino settimanale”.
Ok, ma come vengono riempite tutte le altre pagine dei giornali? Sì, perché – chissà come e chissà perché – ogni giorno sembra che succeda sempre qualcosa di nuovo, ci sono sempre delle novità incredibili.
Facciamo insieme un gioco. Proprio in questo momento apro due siti web di famosi giornali italiani e leggo le prime notizie che vedo. Pronti? Via.
Titolo numero uno: Intervista esclusiva al Ceo di Pfizer, Albert Bourla: “Torneremo presto a una vita normale”
Titolo numero due: Coca Cola riapre lo stabilimento di Biella: riciclerà fino a 30 mila tonnellate di plastica
Titolo numero tre: Guadagnare camminando, arriva in Italia WeWand, l’app che paga chi fa più passi
Vocabolario 1
mare = sea
ci inonda > inondarci = to flood (us)
cronaca = reporting, news
per lo più = mostly
rapine = robberies
prettamente = strictly
cosiddetta = so called
attualità = the current situation
piuttosto = quite, pretty (quantity – careful: different than ‘piuttosto che‘, which means ‘rather than’)
ne passa di acqua sotto i ponti! = many things may happen (literally: a lot of water flows under the bridge)
peso = weight
bollettino = bulletin
attendibile = reliable
vengono riempite (“vengono” stands for “sono”) = are filled, are covered
chissà = who knows
delle novità = some news
Facciamo insieme un gioco = Let’s play a game together
Pronti? Via! = Ready? Go!
lo stabilimento = the factory
riciclerà = it will recycle
guadagnare = to earn
Questione di fonti (e visibilità )
E ora passiamo al secondo livello del gioco. Riesci a individuare in ciascun titolo il protagonista o i protagonisti?
Devi sapere che esiste una regola che tutti i giornalisti dovrebbero seguire nello scrivere le notizie. Si tratta di una regola che viene dalla tradizione anglosassone, infatti in inglese è nota sia come Five Ws che come W-h questions. In italiano si chiama regola delle “Cinque vu” e cioè:
What – Cosa
Who – Chi
When – Quando
Where – Dove
Why – Perché
How – Come
Ecco, proviamo a individuare il Who, cioè il Chi nei titoli che ti ho letto prima. Hai notato che troviamo sempre il nome di un’azienda? Pfizer è una ormai famosa casa farmaceutica statunitense che tutti abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia, The Coca-Cola Company è l’azienda che produce la famosa bevanda che le dà il nome, WeWard SAS è una startup francese che ha sviluppato un’applicazione per lo smartphone.
Quando una certa azienda si trova sulla cresta dell’onda, come per esempio Pfizer, la cui popolarità è alle stelle ultimamente, allora non dovrà fare grandi sforzi per far parlare di sé: saranno i giornali a ricercare interviste esclusive con un portavoce dell’azienda.
Ma normalmente, succede il contrario. Le aziende cercano in tutti i modi di attirare l’attenzione su di sé, magari perché hanno bisogno di migliorare la propria reputazione, oppure perché sono appena nate e vogliono farsi conoscere per trovare nuovi clienti. In questi casi ci sono delle persone interne all’azienda che lavorano in un’area che si chiama in italiano “Ufficio Stampa” e passano le giornate a inviare email e fare telefonate ai giornalisti di diverse “testate“.
Il processo è il seguente. L’azienda vuole comunicare qualcosa ai giornali, quindi il suo Ufficio Stampa scrive un comunicato stampa e lo manda ai contatti dei giornali, cioè i giornalisti.
Ottenere l’indirizzo privato dei giornalisti non è affatto semplice, infatti online si trovano solo gli indirizzi email generici delle testate locali.
Chi comincia da zero di solito manda i comunicati alle agenzie stampa. Un’agenzia di stampa (o agenzia d’informazione) è un’organizzazione specializzata nel fornire un servizio d’informazione a vari tipi di media: giornali, riviste, emittenti televisive e radiofoniche e giornali online.
In pratica, l’agenzia stampa può essere considerata la fonte di tutte le notizie importanti per un certo Paese. In Italia esistono circa 18 agenzie stampa; tra le più famose ci sono AGI (Agenzia Giornalistica Italiana) e ANSA.
Vocabolario 2
Riesci a individuare = Can you find…?
il protagonista = the main character
Ecco = Well
ti ho letto = I read to you
un’azienda = a company
ormai = by now
sulla cresta dell’onda = on top, on fire
alle stelle = through the roof
sforzi = efforts
un portavoce = a spokesperson
il contrario = the opposite
sono appena nate = they’re just born
le testate (giornalistiche) = news publications, mustheads
comunicato stampa = press release
non è affatto… = it is not … at all
manda = he/she sends
agenzie stampa = press agencies
In pratica = Basically
La natura delle notizie
Ma quindi esistono le notizie “pure”? Insomma, qual è la vera natura delle notizie?
Beh possiamo dire che le notizie sono sempre create da qualcuno. Dopotutto una notizia non è altro che un certo aspetto della realtà che, se raccontato in un certo modo, diventa rilevante. È come se qualcuno decidesse di accendere la luce su una certa fetta di mondo.
Insomma, quello che voglio dire è che dobbiamo sempre fare molta attenzione a quello che ci raccontano i giornali. Soprattutto di questi tempi, in cui – grazie a internet – tutto sembra gratuito e libero ma in realtà non è proprio così.
Qualcuno un giorno ha detto “Se il prodotto è gratis, il prodotto sei tu”.
E sì! Noi lettori, ascoltatori e spettatori siamo molto appetitosi per le aziende che cercano in tutti i modi di venderci qualcosa, sia che si tratti di uno dei loro prodotti, sia che si tratti di un’opinione migliore nei loro confronti.
Torniamo al processo che ti ho raccontato prima.
Cosa succede se, dopo aver inviato centinaia di comunicati stampa, nessun giornale pubblica la “notizia” dell’azienda? Beh, a questo punto ci sono due strade: provare ancora, questa volta cercando di scrivere il comunicato in modo ancora più accattivante (e qui sì che le parole diventano importanti!), oppure… investire dei soldi.
Sì, perché i giornali oggi sopravvivono soprattutto grazie alle inserzioni pubblicitarie delle aziende.
Prima di internet la storia era un po’ diversa: certo, le promozioni a pagamento esistevano già , ma le redazioni pagavano gli stipendi ai giornalisti grazie ai soldi dei lettori che acquistavano i giornali ogni mattina.
Lo sai, sono andata a cercare un po’ di dati sul sito dell’Istat, che è l’Istituto Nazionale di Statistica italiano, e ho scoperto che nel 2001 la percentuale di persone tra i 25 e i 64 anni che dichiaravano di leggere almeno una volta a settimana il giornale si aggirava intorno al 69%. Circa vent’anni dopo, quindi nel 2020, tale numero scende sotto il 40 %.
Per la stessa fascia di età i dati si ribaltano se si consulta la percentuale di persone che dichiara di utilizzare internet per “leggere giornali, informazioni, riviste online”: oltre il 60% nel 2020 e già il 40% nel 2005.
È chiaro, no? Più noi fruiamo gratuitamente di contenuti pubblicati su pagine online, più quelle pagine diventano preziose per gli inserzionisti, che cercheranno in tutti modi di intromettersi per modificarle a loro vantaggio.
Vocabolario 3
se raccontato = if told
accendere = to switch on the light (in this context it means ‘to light’)
fetta = slice
Insomma = In short
Non è proprio così = that’s not quite the case
spettatori = spectators
appetitosi = tempting
accattivante = captivating, engaging
investire (soldi) =invest
sopravvivono = they survive
inserzioni pubblicitarie = advertising
le redazioni = editorial offices, newsrooms
gli stipendi = salaries
scende = goes down
fascia di età = age range
si ribaltano = are reversed
fruiamo di = we consume
gli inserzionisti = advertisers
Ma il giornalismo è davvero tutto così male?
No, per fortuna. Esistono dei nuovi modelli di giornalismo il cui business è basato sugli abbonamenti. Gli abbonati pagano una cifra mensile o annuale per ricevere contenuti informativi di qualità . In cambio, il giornale si impegna a eliminare, ridurre o selezionare le inserzioni che rispecchiano certi valori. E così, si crea una community di lettori, ascoltatori… insomma, un pubblico, fedele ma soprattutto sempre meglio informato. Questo è un bel modo di fare comunicazione, non trovi?
PS. Se ti interessa, un ottimo giornale italiano che segue questo modello si chiama il Post.it.
La storia di oggi è finita, noi ci sentiamo presto con un’altra storia ma nel frattempo ti invito a scrivermi una mail per farmi sapere cosa pensi di questa.
Un abbraccio!
Vocabolario 4
gli abbonamenti = subscriptions
gli abbonati = subscribers
In cambio = In return
si impegna = is committed to
ridurre = to reduce
rispecchiano = they reflect
pubblico = audience
non trovi? = Don’t you think?
nel frattempo = meanwhile
Hey, there are only few places left for the online group classes!
The Online Italian Course For Travelers | A1 Beginners: first term already started. Only 3 places left for the second term (starting February 7th).
The Online Italian Course about Caravaggio’s Art | A2/B1 Elementary/Intermediate: full. Send us an email if you want to know when there’ll be the next one.
The Online Italian Course of Folklore in Italy 2 | A2/B1 Elementary/Intermediate: Only 3 places left for both sessions (starting February 10th and 11th)
The Online Italian Course about Leonardo’s Art | A2/B1 Elementary/Intermediate: 5 places left (starting February 8th)
The Online Italian Course of Folklore in Italy 1 | B1/B2 Intermediate/Upper-Intermediate: Send us an email if you want to know when there’ll be the next one.
Subscribe to the newsletter
Have you enjoyed this story?
You are welcome to leave a comment below and, if you feel like so, you can buy me a coffee as a donation for supporting my project. Thank you!
Would you like to try an online class?
You are welcome to try an online Italian lesson with one of our professional teachers. The trial lesson is cheap and, after the purchase, you can choose the time and date that fit your schedule.