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Il valore sociale dei colori

Today we talk about the power of colors and their social value, both personal and political.


Qual è il tuo colore preferito?

Quando ero piccola, piuttosto piccola, sapevo che il mio colore preferito era il verde. Ho usato il verbo all’indicativo (“era”) e non al congiuntivo (“fosse”) di proposito, perché io ne ero proprio convinta. Nessun dubbio.

Devi sapere che i miei genitori hanno scelto di non mandarmi all’asilo nido (se vuoi ripassare come funziona il sistema scolastico italiano, puoi riascoltare la newsletter precedente), infatti fino all’età di 3 anni c’era una babysitter che si prendeva cura di me mentre la mamma e il papà erano al lavoro.

Lei era una donna molto femminile: portava i capelli lunghi e se li tingeva sempre di nero, poi li arricciava con cura fino a ottenere dei perfetti boccoli che le scendevano lungo la schiena. Questa signora italiana era anche molto determinata a tirare fuori il meglio dai bambini che curava.

Per esempio, si era accorta che mi piaceva cantare e, così, trovava ogni occasione per farmi esprimere la mia personalità attraverso la voce. Inoltre, mi regalava oggetti verdi (come tessuti o piccoli giochi) e io ne ero davvero felice.

Quando poi ho iniziato il percorso scolastico, qualcosa è cambiato. Insieme a me c’erano altri bambini ma, piano piano, il gruppo ha iniziato a dividersi: i maschi (vestiti di azzurro) si radunavano attorno alle piste delle macchinine e le femmine (vestite di rosa) davanti alle cucine giocattolo.

Le “bambole Barbie” con cui giocavo, avevano sempre vestiti che coprivano tutte le sfumature del rosa (dal fucsia al rosa chiaro) e, quando ho chiesto a mia madre di comprarmi lo zaino di Barbie da usare alla scuola elementare, questo era ovviamente dello stesso colore.

Un giorno la nostra maestra ha chiesto a noi bambini quale fosse il nostro colore preferito e io non ho avuto dubbi: “rosa”.

Il valore sociale dei colori

Quotidianamente facciamo molte scelte legate ai colori: decidiamo cosa indossare al mattino per andare al lavoro o per partecipare a un evento, scegliamo la pittura per dipingere le pareti di una stanza della nostra casa, decidiamo se acquistare un’automobile bianca oppure rossa.

Se siamo una sposa di un Paese occidentale, nel giorno del nostro matrimonio indossiamo un abito bianco (che, non so se lo sai, rimanda alla purezza della verginità) ma se siamo uno sposo di un Paese orientale come il Giappone, non vestiamo di scuro, ma – anche noi – di bianco.

In Italia si tende a non portare il colore viola in eventi felici come il matrimonio, perché si dice che porti sfortuna. Tuttavia, questo colore ha assunto una valenza fortissima nel momento in cui Kamala Harris lo ha scelto per il vestito che ha indossato durante la cerimonia di insediamento della presidenza Biden: il viola rappresenta infatti l’unione di due colori, il rosso e il blu.

E qui non posso che farti notare qualcosa di curioso: mentre negli Stati Uniti il rosso è il colore politico associato ai Repubblicani, nella maggior parte dei Paesi europei il rosso è quello usato dai partiti di sinistra. In Italia, per esempio, Bologna e Livorno sono due città che storicamente sono sempre state “rosse”.

Se rimaniamo sul tema politico, scopriamo che esiste una ricchissima legenda di colori che assumono un certo significato in un certo Paese. In fondo a questo articolo*, ti lascio una serie di link per approfondire l’argomento e qui ti cito solo un caso. (*the links were contained in the email. Subscribe to receive the newsletter not to miss next ones)

Si tratta dei “Verdi” che in tutto il mondo sono identificati come quei gruppi politici che hanno a cuore il tema dell’ambiente, tranne che in Italia. Nel mio Paese c’è il rischio di fare confusione con la “Lega Nord”, un partito di estrema destra che per molti anni ha fatto del verde “Padania” proprio la sua bandiera (e le cravatte dei suoi rappresentanti politici!).

I colori sono una scelta libera?

Nonostante sembri che le nostre scelte in fatto di colori siano fortemente condizionate da valori sociali, sono stati fatti degli studi per dimostrare il contrario.

Il mondo animale è sempre un ottimo esempio di comportamenti naturali. Molti animali non riescono a vedere tutti i colori che vediamo noi, ma sembrano comunque avere delle preferenze legate alla luce.

Per esempio, esistono degli organismi primordiali che vivono nell’oceano più profondo ma che, per nutrirsi, devono esporsi alla luce del sole. Dato che troppa luce li ucciderebbe, hanno sviluppato un meccanismo per cui, quando fuori ci sono i colori tenui di alba o tramonto, loro si muovono; quando invece percepiscono l’azzurro del mezzogiorno, rimangono a riposo.

Il colore azzurro è, di fatto, spesso associato alla calma e al rilassamento. Pensa al marketing di aziende che si occupano di benessere o di vacanze: quante volte hai trovato un colore forte come il rosso nelle loro comunicazioni?

Il rosso è un colore che si usa per motivi molto specifici. Per i biglietti di San Valentino, per dipingere le labbra in occasione di una serata romantica, per la rosa che regalerai a una persona che ti piace molto.

Il rosso non mi è mai piaciuto. Mi ha sempre dato una sensazione di potere e, personalmente, faccio fatica a valutare il potere in modo positivo. Non mi sono mai spiegata il perché, ma forse è qualcosa che esiste dentro di me incondizionatamente. Non posso cambiarlo, così come non posso cambiare il colore del mio sangue o il fatto che, quando sono imbarazzata, le mie guance arrossiscono.

Infine, ti lascio l’ultima riflessione. Ci sono persone che il rosso non lo vedono proprio, così come non vedono altri colori. Le persone che soffrono di daltonismo, per esempio, possono fare fatica a distinguere il rosso o il verde e talvolta anche altri colori come il viola e il giallo. E poi ci sono le persone ipovedenti, per le quali il mondo è sfocato, i colori si confondono ma non per questo le cose perdono il loro significato o la loro importanza.

Io non lo so qual sia il tuo colore preferito e quale valore abbia per te. So solo che il mio è tornato a essere il verde. Però adesso so spiegare il perché 😉

Vocabolario


tingere = to dye
arricciare = to curl up
i boccoli = ringlets
le piste delle macchinine = the tracks of the toy cars
le cucine giocattolo = toy kitchens
lo zaino di Barbie = Barbie branded backpack


la purezza = purity
portare sfortuna = “to give bad luck”
una valenza = a meaning
la legenda = a caption
assumere = to take (in this context)
citare = to quote
avere a cuore = to care


dimostrare = to prove
nutrirsi = to feed
rimanere a riposo = to relax
il benessere = well-being
regalare = to offer
non spiegarsi il perché = to not understand
arrossire = to blush
proprio = at all (in this context)
ipovedenti = visually impaired


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