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Parliamo di soldi 💶

Ciao! Sono Barbara, insegno italiano come lingua straniera e in questo blog ti racconto l’Italia dal mio punto di vista. Oggi voglio parlarti di un tema un po’ scomodo in Italia… Voglio parlarti di soldi.

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Ciao!

Non mi sono più fatta viva, ma sono molto viva. Nelle ultime settimane mi sono successe tante cose:

  • Mi sono trasferita in una nuova città e in un altro Paese
  • Sono andata a vivere a Londra, dove continuo a fare quello che facevo prima… Più qualche novità!
  • Per esempio, ogni lunedì sera sto tenendo un corso di italiano per principianti in un ristorante molto carino.
  • Mentre i partecipanti assaggiano piatti molto creativi preparati con ingredienti italiani, io li preparo al loro prossimo viaggio in Italia… In italiano!
  • Nel frattempo, tutte le attività di Online Italian Classes vanno a gonfie vele.
  • Laura e Silvia stanno conducendo i loro interessantissimi corsi di gruppo tematici, tutti online
  • Inoltre, abbiamo accolto nella comunità online nuovi studenti che ogni settimana fanno mezz’ora o un’ora di conversazione in italiano con me, Laura o Silvia.
  • E presto altri due insegnanti madrelingua italiana si uniranno al gruppo.

Tra gli studenti, c’è un uomo intelligente che si chiama Stefan ed è lui che ha ispirato la storia di oggi (anche se lui non lo sa!)

Vocabolario 1

Non mi sono più fatta viva = I haven’t shown up for a while

(farsi vivi = to show up )

sto tenendo = I’m running

assaggiano = they taste

vanno a gonfie vele = they’re going very well, they’re booming

(andare a gonfie vele = to be booming)


Parliamo di soldi

Qual è il tuo rapporto con i soldi?
Voglio dire, nella tua personale scala dei valori… Dove li metti?

Ecco, questa è una domanda scomoda in Italia perché parlare di soldi è spesso considerato un tabù.

Per esempio, tra amici non ci sono grossi problemi a parlare di soldi, ma quando si tratta dello stipendio che ciascuno di noi percepisce… Allora i toni della conversazione diventano vaghi.

Insomma, non si direbbe mai la cifra esatta che si guadagna. Per esempio: “Io guadagno 1300 euro al mese” oppure “Io prendo 1300 euro al mese”.

Piuttosto, si usano delle “frasi fatte” o delle metafore come:

“Mah, non guadagno male”
“Prendo abbastanza bene”
“Si, lo stipendio è buono”

Oppure

“Con il mio stipendio faccio la fame”
“Prendo davvero poco”
“Guadagno una miseria”

È come se il denaro fosse in qualche modo considerato un affare sporco. Qualcosa che non deve essere nominato per la sua bassezza. Insomma, noi siamo persone intelligenti, ci piace parlare di temi culturali, di filosofia, di sentimenti… I soldi non c’entrano.

Trovo questo atteggiamento un po’ ipocrita.
Perché la verità è che tutto ruota intorno ai soldi.

Vocabolario 2

scomoda = uncomfortable

grossi = grandi = big (plural)

stipendio = salary

percepisce = literally it means “feel” but in this context it means “to get”. We always use this verb when it comes to salary. (Percepire uno stipendio)

vaghi = vague (plural)

la cifra = the amount (the specific number)

si guadagna = one earns

un affare sporco = a dirty business

bassezza = lowness, baseness

tutto ruota intorno ai soldi = everything is about money


Pensiamo all’economia domestica. Le scelte che facciamo ogni giorno sono legate ai soldi. Siamo capaci di cambiare diversi supermercati per rincorrere le offerte del giorno. E lavoriamo sodo, dalla mattina alla sera e certe volte anche nel fine settimana, perché vogliamo guadagnarci una vita libera. Vogliamo essere liberi di regalarci una cena fuori, una vacanza, un corso di yoga e vogliamo essere in grado di farlo con i nostri soldi.

Proprio per questo atteggiamento schivo nei confronti dei soldi, noi italiani tendiamo a lasciarli sempre fuori dai momenti piacevoli, come a non voler rovinare questi momenti.

Per esempio, in occasione di una cena tra amici. In questi casi è molto comune tra gli italiani decidere di “pagare alla romana”. Questo significa che il conto totale verrà diviso in parti uguali, in base al numero dei commensali. E non importa se qualcuno ha preso la carne o il pesce (che costano di più della pasta), qualcun altro non ha bevuto il vino o non ha ordinato il dolce… Si paga alla romana perché è più facile (e perché si vuole evitare di “perdere tempo” a fare i conti e a pensare ai soldi).

Ma la verità è che dei soldi, ci importa eccome! Esiste questa espressione italiana “fare i conti in tasca” che secondo me è un ottimo esempio di quello che voglio dire.

Spesso la diciamo per dire che a noi i soldi non interessano, ma di fatto stiamo dicendo proprio il contrario. Ti faccio un esempio.

Due amiche stanno parlando di una terza amica, Maria, che si è appena comprata un’automobile.

La prima dice all’altra: Mi chiedo come Maria possa permettersi una macchina nuova. Non per farle i conti in tasca eh, ma tra il mutuo da pagare e la retta dell’asilo…

Vocabolario 3

domestica (adj.) = related to the house (it comes from the latin world ‘domus’)

sono legate a = are related to, are linked to

rincorrere = to run after

sodo = we can use it in two different context. ‘uovo sodo’ means boiled egg, whilst ‘lavorare sodo’ means working hard.

essere in grado di = being able to

atteggiamento schivo = bashful attitude

il conto = the bill

ci importa eccome! = we do care!

di fatto = actually

permettersi = to afford

il mutuo = mortgage

la retta = tuition

asilo = nursery


I soldi hanno un ruolo molto importante anche per la parità di genere. Fino a pochi decenni fa le donne italiane erano quelle che dovevano badare alla casa e alla famiglia, mentre il marito “portava a casa la pagnotta”. Ancora oggi ci sono molte donne che decidono di rinunciare al lavoro perché non è conveniente. Non ne vale la pena. E non ne vale la pena perché quei lavori sono spesso sottopagati e in orari incompatibili con quelli della scuola dei propri figli. Ma questa è un’altra storia.

O forse no. Ora ti prego di fare uno sforzo di immaginazione. Chiudi gli occhi e immagina di trovarti in un ristorante italiano. La senti la musica? E il tintinnio delle posate?

Davanti a te c’è una coppia. Sono due ragazzi, avranno circa trent’anni. Lei indossa un abito a maniche lunghe con stampa floreale. Lui una camicia sotto una giacca di jeans. Hanno appena finito di cenare, dev’essere stata una bella serata perché sorridono. I loro visi sono illuminati dalla luce di una candela che si sta per esaurire… Dev’essere accesa da un po’ di tempo.

A un certo punto arriva il cameriere e uno dei due gli chiede: “Scusi, ci può portare il conto?” – “Certo, arriva subito” risponde lui e aggiunge “Carta o contanti?”.

Bene. Fermiamoci qui.

Mentre cerco di insegnarti qualche espressione legata a questo tipo di situazione al ristorante, cerco anche di spingerti a una riflessione che nasce da un’ultima domanda:

Chi paga al ristorante?

Ti lascio così, con questa domanda così semplice ma anche così complessa. Se ti va, fammi sapere cosa ne pensi in un commento.

Noi ci sentiamo presto con un’altra storia. Se hai voglia di conoscere me e le altre insegnanti di Online Italian Classes ti aspettiamo ai prossimi corsi di gruppo che partiranno nei prossimi mesi o ti invitiamo a prenotare una sessione di conversazione in italiano, online.

Vocabolario 4

parità di genere = gender equality

badare = to look after

rinunciare = to give up

sottopagati = underpaid (plural)

il tintinnio = the clink

le posate = cutlery

stampa = pattern (in this context, otherwise it means press)

si sta per esaurire = is running out

A un certo punto = Suddenly

Carta o contanti? = Card or cash?

spingerti = to push you


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Come nascono le notizie?

Ciao! Sono Barbara, insegno italiano come lingua straniera e in questo blog ti racconto l’Italia dal mio punto di vista. Oggi voglio farti una domanda che sembra banale, ma forse non la è. Ogni giorno, infatti, leggiamo il giornale, ascoltiamo la radio e guardiamo la tv. Ma come nascono tutte quelle notizie che leggiamo, ascoltiamo e guardiamo? Scopriamolo insieme, in italiano!

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Le notizie non sono tutte uguali

Prima di tutto dobbiamo fare un po’ di ordine nel mare di notizie che ci inonda tutte le mattine.

Ci sono quelle di cronaca, che non sono mai molto felici: riguardano per lo più episodi di criminalità che vanno dalle rapine agli omicidi (queste ultime si chiamano in italiano notizie di “cronaca nera”) ma esiste anche la “cronaca sportiva” (che in Italia riguarda prettamente il calcio) o la cosiddetta “cronaca rosa” (ovvero il gossip).

Poi, ci sono le notizie di attualità, quelle che parlano di politica, per esempio. Queste di solito sono piuttosto noiose perché, prima che davvero succeda qualcosa di concreto, ne passa di acqua sotto i ponti!

Negli ultimi due anni, la pandemia ha reso molto popolari una serie di notizie riguardo alla sanità nazionale e internazionale che prima non aveva così tanto peso nei giornali italiani: proprio in questo periodo in Italia si sta discutendo se sia meglio per i cittadini ricevere un “bollettino giornaliero” con i dati dei contagi, delle ospedalizzazioni e delle morti da Coronavirus o se sia più attendibile un “bollettino settimanale”.

Ok, ma come vengono riempite tutte le altre pagine dei giornali? Sì, perché – chissà come e chissà perché – ogni giorno sembra che succeda sempre qualcosa di nuovo, ci sono sempre delle novità incredibili.

Facciamo insieme un gioco. Proprio in questo momento apro due siti web di famosi giornali italiani e leggo le prime notizie che vedo. Pronti? Via.

Titolo numero uno: Intervista esclusiva al Ceo di Pfizer, Albert Bourla: “Torneremo presto a una vita normale”

Titolo numero due: Coca Cola riapre lo stabilimento di Biella: riciclerà fino a 30 mila tonnellate di plastica

Titolo numero tre: Guadagnare camminando, arriva in Italia WeWand, l’app che paga chi fa più passi

Vocabolario 1

mare = sea

ci inonda > inondarci = to flood (us)

cronaca = reporting, news

per lo più = mostly

rapine = robberies

prettamente = strictly

cosiddetta = so called

attualità = the current situation

piuttosto = quite, pretty (quantity – careful: different than ‘piuttosto che‘, which means ‘rather than’)

ne passa di acqua sotto i ponti! = many things may happen (literally: a lot of water flows under the bridge)

peso = weight

bollettino = bulletin

attendibile = reliable

vengono riempite (“vengono” stands for “sono”) = are filled, are covered

chissà = who knows

delle novità = some news

Facciamo insieme un gioco = Let’s play a game together

Pronti? Via! = Ready? Go!

lo stabilimento = the factory

riciclerà = it will recycle

guadagnare = to earn


Questione di fonti (e visibilità)

E ora passiamo al secondo livello del gioco. Riesci a individuare in ciascun titolo il protagonista o i protagonisti?

Devi sapere che esiste una regola che tutti i giornalisti dovrebbero seguire nello scrivere le notizie. Si tratta di una regola che viene dalla tradizione anglosassone, infatti in inglese è nota sia come Five Ws che come W-h questions. In italiano si chiama regola delle “Cinque vu” e cioè:

What – Cosa

Who – Chi

When – Quando

Where – Dove

Why – Perché

How – Come

Ecco, proviamo a individuare il Who, cioè il Chi nei titoli che ti ho letto prima. Hai notato che troviamo sempre il nome di un’azienda? Pfizer è una ormai famosa casa farmaceutica statunitense che tutti abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia, The Coca-Cola Company è l’azienda che produce la famosa bevanda che le dà il nome, WeWard SAS è una startup francese che ha sviluppato un’applicazione per lo smartphone.

Quando una certa azienda si trova sulla cresta dell’onda, come per esempio Pfizer, la cui popolarità è alle stelle ultimamente, allora non dovrà fare grandi sforzi per far parlare di sé: saranno i giornali a ricercare interviste esclusive con un portavoce dell’azienda.

Ma normalmente, succede il contrario. Le aziende cercano in tutti i modi di attirare l’attenzione su di sé, magari perché hanno bisogno di migliorare la propria reputazione, oppure perché sono appena nate e vogliono farsi conoscere per trovare nuovi clienti. In questi casi ci sono delle persone interne all’azienda che lavorano in un’area che si chiama in italiano “Ufficio Stampa” e passano le giornate a inviare email e fare telefonate ai giornalisti di diverse “testate“.

Il processo è il seguente. L’azienda vuole comunicare qualcosa ai giornali, quindi il suo Ufficio Stampa scrive un comunicato stampa e lo manda ai contatti dei giornali, cioè i giornalisti.

Ottenere l’indirizzo privato dei giornalisti non è affatto semplice, infatti online si trovano solo gli indirizzi email generici delle testate locali.

Chi comincia da zero di solito manda i comunicati alle agenzie stampa. Un’agenzia di stampa (o agenzia d’informazione) è un’organizzazione specializzata nel fornire un servizio d’informazione a vari tipi di media: giornali, riviste, emittenti televisive e radiofoniche e giornali online.

In pratica, l’agenzia stampa può essere considerata la fonte di tutte le notizie importanti per un certo Paese. In Italia esistono circa 18 agenzie stampa; tra le più famose ci sono AGI (Agenzia Giornalistica Italiana) e ANSA.

Vocabolario 2

Riesci a individuare = Can you find…?

il protagonista = the main character

Ecco = Well

ti ho letto = I read to you

un’azienda = a company

ormai = by now

sulla cresta dell’onda = on top, on fire

alle stelle = through the roof

sforzi = efforts

un portavoce = a spokesperson

il contrario = the opposite

sono appena nate = they’re just born

le testate (giornalistiche) = news publications, mustheads

comunicato stampa = press release

non è affatto… = it is not … at all

manda = he/she sends

agenzie stampa = press agencies

In pratica = Basically


La natura delle notizie

Ma quindi esistono le notizie “pure”? Insomma, qual è la vera natura delle notizie?

Beh possiamo dire che le notizie sono sempre create da qualcuno. Dopotutto una notizia non è altro che un certo aspetto della realtà che, se raccontato in un certo modo, diventa rilevante. È come se qualcuno decidesse di accendere la luce su una certa fetta di mondo.

Insomma, quello che voglio dire è che dobbiamo sempre fare molta attenzione a quello che ci raccontano i giornali. Soprattutto di questi tempi, in cui – grazie a internet – tutto sembra gratuito e libero ma in realtà non è proprio così.

Qualcuno un giorno ha detto “Se il prodotto è gratis, il prodotto sei tu”.

E sì! Noi lettori, ascoltatori e spettatori siamo molto appetitosi per le aziende che cercano in tutti i modi di venderci qualcosa, sia che si tratti di uno dei loro prodotti, sia che si tratti di un’opinione migliore nei loro confronti.

Torniamo al processo che ti ho raccontato prima.

Cosa succede se, dopo aver inviato centinaia di comunicati stampa, nessun giornale pubblica la “notizia” dell’azienda? Beh, a questo punto ci sono due strade: provare ancora, questa volta cercando di scrivere il comunicato in modo ancora più accattivante (e qui sì che le parole diventano importanti!), oppure… investire dei soldi.

Sì, perché i giornali oggi sopravvivono soprattutto grazie alle inserzioni pubblicitarie delle aziende.

Prima di internet la storia era un po’ diversa: certo, le promozioni a pagamento esistevano già, ma le redazioni pagavano gli stipendi ai giornalisti grazie ai soldi dei lettori che acquistavano i giornali ogni mattina.

Lo sai, sono andata a cercare un po’ di dati sul sito dell’Istat, che è l’Istituto Nazionale di Statistica italiano, e ho scoperto che nel 2001 la percentuale di persone tra i 25 e i 64 anni che dichiaravano di leggere almeno una volta a settimana il giornale si aggirava intorno al 69%. Circa vent’anni dopo, quindi nel 2020, tale numero scende sotto il 40 %.

Per la stessa fascia di età i dati si ribaltano se si consulta la percentuale di persone che dichiara di utilizzare internet per “leggere giornali, informazioni, riviste online”: oltre il 60% nel 2020 e già il 40% nel 2005.

È chiaro, no? Più noi fruiamo gratuitamente di contenuti pubblicati su pagine online, più quelle pagine diventano preziose per gli inserzionisti, che cercheranno in tutti modi di intromettersi per modificarle a loro vantaggio.

Vocabolario 3

se raccontato = if told

accendere = to switch on the light (in this context it means ‘to light’)

fetta = slice

Insomma = In short

Non è proprio così = that’s not quite the case

spettatori = spectators

appetitosi = tempting

accattivante = captivating, engaging

investire (soldi) =invest

sopravvivono = they survive

inserzioni pubblicitarie = advertising

le redazioni = editorial offices, newsrooms

gli stipendi = salaries

scende = goes down

fascia di età = age range

si ribaltano = are reversed

fruiamo di = we consume

gli inserzionisti = advertisers

Ma il giornalismo è davvero tutto così male?

No, per fortuna. Esistono dei nuovi modelli di giornalismo il cui business è basato sugli abbonamenti. Gli abbonati pagano una cifra mensile o annuale per ricevere contenuti informativi di qualità. In cambio, il giornale si impegna a eliminare, ridurre o selezionare le inserzioni che rispecchiano certi valori. E così, si crea una community di lettori, ascoltatori… insomma, un pubblico, fedele ma soprattutto sempre meglio informato. Questo è un bel modo di fare comunicazione, non trovi?

PS. Se ti interessa, un ottimo giornale italiano che segue questo modello si chiama il Post.it.

La storia di oggi è finita, noi ci sentiamo presto con un’altra storia ma nel frattempo ti invito a scrivermi una mail per farmi sapere cosa pensi di questa.

Un abbraccio!

Vocabolario 4

gli abbonamenti = subscriptions

gli abbonati = subscribers

In cambio = In return

si impegna = is committed to

ridurre = to reduce

rispecchiano = they reflect

pubblico = audience

non trovi? = Don’t you think?

nel frattempo = meanwhile


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The Online Italian Course For Travelers | A1 Beginners: first term already started. Only 3 places left for the second term (starting February 7th).

The Online Italian Course about Caravaggio’s Art | A2/B1 Elementary/Intermediate: full. Send us an email if you want to know when there’ll be the next one.

The Online Italian Course of Folklore in Italy 2 | A2/B1 Elementary/Intermediate: Only 3 places left for both sessions (starting February 10th and 11th)

The Online Italian Course about Leonardo’s Art | A2/B1 Elementary/Intermediate: 5 places left (starting February 8th)

The Online Italian Course of Folklore in Italy 1 | B1/B2 Intermediate/Upper-Intermediate: Send us an email if you want to know when there’ll be the next one.


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