Ciao! Sono Barbara, insegno italiano come lingua straniera e scrivo storie per aiutarti a imparare l’italiano in modo autentico. Oggi voglio parlarti dei cognomi, che raccontano la storia della società italiana a partire dall’epoca dei romani. La prima parte della storia è più semplice, la seconda parte è adatta a studenti un più esperti. Sotto ogni parte c’è un piccolo vocabolario italiano-inglese.
Prima parte: l’origine dei cognomi in Italia
Come sai, la lingua italiana deriva dal latino, la lingua parlata dagli antichi romani. Ugualmente, una serie di abitudini rappresentano oggi un retaggio della società romana. Una di queste eredità è il cosiddetto “cognome”, cioè il nome della famiglia a cui apparteniamo.
Nell’era romana (nello specifico a partire dalla fine del VII secolo *a.C.) per nominare una persona si utilizzava il sistema del tria nomina, ovvero dei tre nomi. Questi tre nomi in latino si chiamavano praenomen, nomen e cognomen.
Facciamo un esempio: Marco Tullio Cicerone fu un avvocato, politico e filosofo romano vissuto durante il primo secolo *a.C. (*avanti Cristo, cioè prima della nascita di Cristo).
- Marco è il praenomen, quello che oggi chiamiamo “nome” di una persona,
- Tullio è il nomen, quello che oggi in italiano si chiama “cognome”, cioè il nome della famiglia di appartenenza. La famiglia romana si chiamava gens.
- Cicerone è il cognomen, quello più identificativo: infatti era legato a una certa caratteristica della persona all’interno della famiglia. Il cognomen Cicero era il soprannome (una specie di nickname) di un suo antenato che aveva un segno sul naso che ricordava un cecio (cicer in latino). Come puoi intuire, con il tempo questo soprannome veniva adottato da un certo ramo della famiglia ed ereditato così dai discendenti: durante la Repubblica e l’Impero, il cognomen si trasmetteva dal padre al figlio. Quindi all’interno della gens si formava un nuovo gruppo familiare.
Dopo un po’ di tempo, però, questo sistema di tre (o più!) nomi era diventato complicato da gestire. Così, le cose si semplificarono fino ad arrivare ai nostri attuali nome e cognome.
Il cognome, che come abbiamo detto all’inizio si riferisce alla famiglia di appartenenza di una persona, ha mantenuto la caratteristica descrittiva del cognomen romano.
Infatti, i cognomi italiani sono descrittivi, cioè descrivono alcune caratteristiche della famiglia di origine legate a:
- la provenienza (per esempio: Dal Colle, Monti, Piacentini, …);
- il mestiere (per esempio: Fabbri, Cacciatori, Barbieri, …);
- l’aspetto fisico (per esempio: Biondi, Gobbi, Bassi, Mancini, …);
- il nome del capostipite (per esempio: Di Francesco, Di Matteo, …).
Certo, in Italia ci sono moltissimi omonimi, cioè persone che hanno lo stesso nome e cognome.
Qual è il nome (e cognome) più diffuso in Italia? Tutti lo sanno: Mario Rossi! In realtà, si tratta semplicemente di una credenza condivisa da tutti, tanto che negli esempi contenuti in discorsi o libri, il Signor Mario Rossi non manca mai!
Invece l’Istat, che è l’Istituto Nazionale di Statistica, rivela che dal 1999 al 2019 i nomi maschili più frequenti in Italia sono Francesco, Alessandro, Andrea*, Lorenzo e Matteo.
*Una curiosità: Andrea in italiano è un nome principalmente maschile, molto raramente è femminile!
Quelli femminili? Sono Giulia, Sofia, Martina, Sara e Chiara. Sì, come Chiara Ferragni, la famosa influencer nota ormai in tutto il mondo. Ma anche come Chiara Francini, una bravissima attrice e scrittrice contemporanea, o come Chiara Tagliaferri, che insieme a Michela Murgia realizza un podcast stupendo che si chiama Morgana. Se siete donne, dovete proprio ascoltarlo. E se siete uomini… pure!
Vocabolario (prima parte)
rappresentano = they are/they consist of
un retaggio = a legacy
l’eredità = an heritage
cosiddetto = so colled
a cui apparteniamo = appartenere a = to belong to
la nascita = the birth
l’antenato = the ancestor
un cecio = a chickpea
un ramo = a branch (fig.)
(veniva) ereditato = was inherited
i discendenti = descendants
attuali = current
il mestiere = il lavoro = the job
il capostipite = the forefather
omonimi = homonymous (of the same name)
una credenza = a belief
i discorsi = talk
Seconda parte: come funziona la discendenza in Italia?
Quando una coppia sposata ha un bambino (o una bambina), il nuovo nato prenderà il cognome del padre.
Cominciamo subito con un esempio. Il nostro caro amico Mario Rossi è sposato con Giulia Bianchi. I due hanno un figlio, che decidono di chiamare Lorenzo. Il bambino, quindi, avrà come nome Lorenzo e come cognome Rossi, che è quello del padre.
Attualmente il codice civile prevede che in caso di matrimonio, la moglie mantenga il proprio cognome di nascita. Ecco perché la moglie di Mario, cioè il signor Rossi, continua a chiamarsi Giulia Bianchi anche se è diventata la signora Rossi.
In realtà, esiste una legge che prevede che «la moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito». Tuttavia questa norma, pur essendo prevista dalla legge, spesso non viene applicata ai documenti di identità (carta d’identità, patente, passaporto), ma è sempre possibile chiederne l’applicazione su richiesta. In altre parole, Giulia Bianchi quando si sposa con Mario Rossi diventa la Signora Rossi, ma continua a firmare i documenti come Giulia Bianchi.
Ma torniamo al caso dei figli. Cosa succede nel caso in cui i genitori non siano sposati? Se i genitori non sono coniugati, bisogna capire quale dei due detiene l’autorità parentale. Se l’autorità parentale è congiunta, i genitori decidono quale cognome riceveranno i loro figli nel momento della nascita del primogenito.
Quindi, se Mario e Giulia non fossero sposati e avessero entrambi l’autorità parentale, potrebbero scegliere di chiamare il loro primo figlio Lorenzo Rossi oppure Lorenzo Bianchi.
Recentemente la Corte di Cassazione ha riconosciuto la possibilità di dare al figlio anche il cognome della madre in aggiunta a quello del padre. Questa possibilità esiste sia per coppie sposate, sia per coppie non sposate. Attenzione! Il cognome della madre verrà riportato dopo quello del padre e mai prima. Quindi, per capirci: Mario e Giulia potrebbero decidere di chiamare loro figlio Lorenzo Rossi Bianchi.
Questo non è molto complicato: non è necessario alcun documento per dimostrare tale accordo tra i genitori, basta una dichiarazione orale, cioè basta dirlo all’ufficio competente (in caso di coppia sposata, è sufficiente la dichiarazione verbale di un solo genitore).
E se, per motivi personali, il figlio rinnegasse il cognome del padre? Una direttiva della Comunità Europea prevede la possibilità di assegnare a un figlio il cognome della madre anziché quello del padre. La procedura burocratica è lunga: bisogna fare la richiesta del cambiamento con istanza al prefetto della provincia di residenza e spiegare le motivazioni. L’istanza, cioè questa richiesta ufficiale, può essere accolta o rifiutata.
Ma non solo! Attraverso la stessa procedura, si può anche scegliere un terzo cognome. Forse però a questo punto, c’è un po’ di confusione nella tua testa ed è meglio fermarci qua.
Penso che sarai d’accordo con me: noi ci auguriamo solo che Lorenzo sia un bambino felice, indipendentemente che di cognome faccia Rossi, Rossi Bianchi o Bianchi.
E tu? Come funziona la discendenza nel tuo Paese? E quali sono i nomi e i cognomi più frequenti? Se ti va, scrivi un commento oppure prenota una lezione di prova gratuita per raccontarlo a uno dei nostri insegnanti 🙂
Vocabolario (seconda parte)
Attualmente = Currently
il codice civile = l’insieme delle leggi civili italiane in vigore dal 1942 = the set of Italian civil laws in force since 1942
prevede = it provides for, it includes
aggiunge = it adds
pur essendo prevista = although foreseen
su richiesta = on demand, upon request
firmare = to sign
coniugati = sposati = married
detiene = hold, owns
l’autorità parentale = parental authority
congiunta = shared
il primogenito = the firstborn
la Corte di Cassazione = Nell’ordinamento giudiziario vigente nella Repubblica Italiana, è il giudice di legittimità di ultima istanza delle sentenze emesse dalla magistratura ordinaria = In the judicial system in force in the Italian Republic, it is the judge of legitimacy of last resort of the sentences issued by the ordinary judiciary
per capirci = to be clear
basta = it’s enough
(lo) ufficio competente = the relevant, competent office
rinnegasse (congiuntivo imperfetto) = would renege on
una direttiva = a directive
anziché = instead of
una istanza = a motion
il prefetto = è il rappresentante del governo territoriale di province e città metropolitane = is the representative of the territorial government of provinces and metropolitan cities
la provincia = l’Italia è divisa in regioni, che sono divise in province, che sono divise in comuni = Italy is divided into regions, which are divided into provinces, which are divided into municipalities
“di cognome faccia” = “fare di congnome” è un’espressione usata per chiedere il cognome di una persona. Es. “Come fai di cognome” – “Di cognome faccio Bassi”
la discendenza = the seed, the offspring
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